Buongiorno a tutti!
Vi state apprestando a conoscere Napoli? Avete in programma una visita oppure volete farvi un'idea sulla città in attesa di poterla scoprire di persona dal vivo? Fantastico questo è un articolo che farà esattamente al caso vostro! Il perchè è semplice: ho pensato di presentarvi uno ad uno i quartieri più interessanti (compresi quelli meno "usuali") della città di Napoli per aiutarvi ad orientarvi meglio e farvi una idea dei luoghi da scoprire, della loro posizione e delle particolarità che li caratterizzano.
Iniziamo dal primo quartiere che, probabilmente incontrerete al vostro arrivo in città e che la maggior parte dei viaggiatori scelgono per soggiornare e muoversi comodamente tra il porto, la stazione ferroviaria, snodo degli autobus per la costiera amalfitana, sorrentina, Pompei, Ercolano ed il Vesuvio...venite con me!
MERCATO - PENDINO – PORTO
Si tratta della sezione che dal centro degrada verso quella che anticamente era la zona “fuori le mura” della città, che per la sua posizione è da sempre stata caratterizzata da una forte vocazione commerciale, fatta di botteghe, piccole fabbriche e venditori di pesce e altri generi alimentari.
Segno distintivo è la concentrazione di bellezze miste ad una decadenza e ad una ancor più forte identità popolare di cui è intriso ogni angolo che conferiscono al quartiere una nota caratteristica praticamente unica. Rispetto alla tipicità degli altri quartieri popolari, qui si respira una veracità che rende indimenticabile la scoperta. Si tratta forse di uno degli itinerari meno scontati per chi visita Napoli, ma forse proprio per questo vale la pena! Inedito perché sconosciuto o tralasciato da molti, lascia senza fiato per le sue bellezze sfregiate: dall’antico Foro Magno, oggi conosciuto come piazza Mercato, simbolo, protagonista e testimone di eventi storici di grandissimo rilievo (la rivolta di Masaniello, o l’esecuzione di Corradino di Svevia solo per citarne alcuni), all’antico Arco dell’Orologio (risalente al ‘400) e alla chiesa dell’Annunziata opera di Luigi e Carlo Vanvitelli, da Sant’Agostino alla Zecca alle antiche porte d’accesso di Napoli (ad es. Porta Nolana o Porta Capuana), questa parte della città è un gioiello che merita di essere riscoperto e apprezzato!
Accanto ai tesori nascosti e dimenticati, questi quartieri ospitano luoghi molto più rinomati, che non necessitano di presentazioni come il Borgo Orefici, famosissimo in tutta Europa dal 14° secolo per i suoi maestri orafi (dapprima francesi, poi soppiantati dalla scuola napoletana) che oggi offre l’opportunità di ammirare piccoli-grandi capolavori della lavorazione dei metalli preziosi, o il Corso Umberto, una delle principali strade per lo shopping (oltre 1 km di strada), l’Ospedale e Chiesa dell’Annunziata con la Ruota degli Esposti (questa è un'altra storia. Ve ne parlerò prossimamente!).
E' proprio in questo quartiere che tra le centinaia di pizzerie troverete l'Antica Pizzeria da Michele e la Pizzeria Trianon, le più famose e antiche pizzerie di Napoli (risalgono entrambe ad un secolo fa).
Per non dimenticare la spettacolare piazza Garibaldi che grazie ad un recentissimo progetto è stata modernizzata e completamente ripensata. Se in passato non godeva di un'ottima fama, adesso bisogna assolutamente ricredersi: ottimi ristoranti, un moderno centro commerciale collegato alla Stazione Centrale ed alla Metropolitana, aree per i giochi dei bambini ed un piccolo anfiteatro hanno regalato un nuovo splendore a una delle piazze fondamentali e più grandi della città!
Accanto al quartiere Mercato Pendino, ritroviamo quello che è considerato il vero e proprio centro storico di Napoli (si tratta in realtà di un errore perchè il centro storico di Napoli - il più grande e vasto d'Europa - comprende anche Mercato Pendino, Stella - Sanità, Avvocata - Motecalvario, San Ferdinando, Santa Lucia e parte del Vomero!)
SAN GIUSEPPE E SAN LORENZO
Il cuore del centro storico più grande d’Europa, corrisponde al primo insediamento di Neapolis (V secolo a.C.) chiamata così per differenziarla da Partenope (Palepolis), la città vecchia, che sorgeva nella zona di Pizzofalcone (Chiaia).
Qui si passeggia tra gli antichi decumani, decumanus superior (via Sapienza, via Pisanelli, via Anticaglia, ecc.), decumanus maior (via Tribunali), decumanus inferior (via B. Croce, via S. Biagio dei Librai, ecc.) intersecati da una serie di strade di collegamento tra nord e sud chiamate "cardines", la strada dei pastori (San Gregorio Armeno) ed innumerevoli luoghi di interesse storico artistico.
È un quartiere in cui bellezza e decadenza sono straordinarie, dotata di una peculiarità rispetto ad altre città italiane: sono presenti e visibilissime le stratificazioni di epoche successive a partire dal periodo greco-romano fino ad oggi!
Il quartiere San Giuseppe, così come il quartiere San Lorenzo, sono ideali per perdersi tra le strade ed i vicoli, tra botteghe e laboratori artigiani ed i profumi della cucina tipica della tradizione partenopea, ma anche per scoprire percorsi unici indagando tra i misteri, le tradizioni e le credenze popolari che la cultura napoletana custodisce da tempo immemore.
Passeggiando scoprirai innumerevoli laboratori, luoghi che, strappati all’abbandono ed alla decadenza in cui erano stati trascinati, sono stati restituiti al suo popolo che li sta portando ad un nuovo splendore e li ha colmati di quella vivacità che contraddistingue ogni anfratto di Napoli.
È anche zona universitaria, popolata di artisti e letterati, piccole librerie e caffè letterari, botteghe di artigiani ed artisti (non solo italiani), terrazze inaspettate che si affacciano sui tetti del centro storico della città su cui potrai sorseggiare in tranquillità, magari al tramonto, un bicchiere del pregiato, ma ancora a buon prezzo, vino campano…
STELLA – SANITA’
Stella è uno dei più antichi quartieri della città e comprende il famoso rione Sanità, Materdei e il Borgo dei Vergini che si dipanano in un articolato e variegato intreccio di vicoli attraverso ai quali è possibile accedere alle numerosissime catacombe cristiane di epoca romana e successiva fino all’800, tra cui spicca il Cimitero delle Fontanelle (probabilmente il più conosciuto e suggestivo). Passeggiando tra queste strade strette, talvolta anguste ma stracolme di vita e fascino, non basterebbe una giornata per ascoltare i racconti, tradizioni, storie e credenze e i personaggi che hanno attraversato e che attraversano e caratterizzano questo rione ancora poco turistico e quindi tutto da scoprire.
Tra gli edifici popolari e emergono i settecenteschi palazzo Sanfelice e il palazzo dello Spagnolo e chiese come la seicentesca Santa Maria della Sanità, luoghi che hanno dato i natali al Principe Antonio e Curtis, Totò, e ospitato Giacomo Leopardi fino alla sua morte nel 1837 (anche se il poeta riposa nel parco Vergiliano) e Libero Bovio, l’autore della famosissima “Reginella”.
Teatro durante la seconda guerra mondiale di uno dei principali focolai di rivolta che animarono le Quattro Giornate di Napoli e di molteplici episodi di resistenza, il rione conserva quell’animo orgoglioso, forte e resistente.
La Sanità (come è chiamato a Napoli) ti consentirà di poter “apprezzare” davvero lo stile di guida napoletano, con i suoi innumerevoli scooter che sfrecciano, la tipicità della vita quotidiana tra i vicoli con i “panari” calati giù dalle finestre (ceste legate da funi) usati per poter fare la spesa e sorridere della capacità di vivere la strada come una vera e propria estensione della propria abitazione che forse, in Occidente, appartiene solo a questa metropoli!
AVVOCATA - MONTECALVARIO
Quartiere estremamente affascinante, Montecalvario, che si estende tra i quartieri spagnoli e la Pignasecca, nel ‘500 era originariamente…l’orto di una famiglia della nobiltà partenopea! Ha poi visto l’avvicendarsi di alloggiamenti militari delle truppe del viceré ed è stato insediamento prescelto dai napoletani per i principali mercati alimentari della città prima di diventare ciò che oggi si presenta ai sensi stupiti e confusi di chi l’attraversa per la prima volta. Addentrarsi in questa zona sarà un’esperienza indimenticabile, strade in cui si cammina a fatica, tra avventori carichi di ‘spesa’ quotidiana e frettolosi che si avvicendano tra funicolare, metro e cumana (è un nodo di scambio del trasporto pubblico), circondati da un’atmosfera d’altri tempi. Un po' come essere catapultato in un enorme e chiassoso presepe napoletano moderno!
Dell’antico mercato dell’800 restano ancora alcune botteghe…soprattutto nella “Pignasecca”…Bisogna saperle scovare!
Passeggiando tra i vicoli si finisce per entrare nell’Avvocata (prende il nome dalla piccola chiesa parrocchiale di Santa Maria Avvocata), un dedalo di strade in miniatura che si arrampicano verso il Vomero e l’Arenella, attraverso identità antropologiche e architettoniche caratteristiche e animate che presenta un’altissima densità di edifici religiosi monacali (conventi, monasteri etc.) dei più vari ordini religiosi.
A Montecalvario così come all’Avvocata, ogni tentativo di riordino è da sempre fallito… e per molti versi è decisamente meglio così. Unico, affascinante, ingarbugliato, estremamente confusionario, chiassoso e allegro, stracolmo di contraddizioni e brulicante di vita è una tappa da non tralasciare, soprattutto nei periodi di festa!
SAN FERDINANDO – SANTA LUCIA – MERGELLINA
San Ferdinando è il quartiere più antico della città di Napoli, in pochi metri quadri concentra secoli di storia e tradizioni. Dalla rocca alta di Pizzofalcone sul monte Echia (per tradizione il luogo d’origine di Napoli) al borgo di Santa Lucia con il Castel dell’Ovo da un lato e alla maestosa Piazza del Plebiscito, circondata da Palazzo Reale e dalla Basilica di San Francesco di Paola, dall’altro lato, il quartiere è in grado di assecondare praticamente ogni gusto! Un avvicendarsi e sovrapporsi di edifici prestigiosi ed architettonicamente ammirevoli, l’eleganza e lo sfarzo di un tempo trascorso (Teatro San Carlo, Palazzo Cavalcanti, la Galleria Umberto I, solo per citarne alcuni), si fonde e confonde con l’ "ingresso" ai famosi e tipici quartieri spagnoli (vedi quartiere Avvocata – Montecalvario) pulsanti di vita popolare.
Anche il centro amministrativo, sia del passato che attuale, di Napoli, sorge nel quartiere San Ferdinando: piazza Municipio, il Maschio Angioino, Palazzo Reale con i suoi giardini…Ci sarà un motivo se questo quartiere fu crocevia di artisti e letterati che, innamorati ed ispirati dalla città di Napoli, trascorsero proprio qui i periodi fecondi della loro vita? Forse la risposta è nel panorama o forse negli ottimi locali e ristoranti che ancora oggi deliziano il palato o nella varietà di scelta che rende San Ferdinando una città nella città…o sarà per l’ottimo caffè dello storico caffè Gambrinus o del caffè del Professore…a te la risposta!
Da via Toledo, antica via dello “struscio” a via Partenope, passando per una visita e magari un ottimo pranzo nei quartieri spagnoli San Ferdinando è in grado di mixare abilmente le diverse anime che convivono e colorano questa città!
CHIAIA
Il quartiere corrisponde all’antico borgo di Chiaja, compreso tra la zona collinare (delineata dal Corso Vittorio Emanuele) ed il mare.
Il quartiere Chiaia è il salotto elegante della “Napoli bene”, delle vie dello shopping griffato e delle piccole boutique di moda (ricercate anche se non esattamente a buon prezzo!), tra le quali è possibile curiosare e trovare pezzi unici di design, abbigliamento e oggettistica anche preziosa!
È il quartiere in cui recarti per ammirare il mare e lo splendido golfo di Napoli, dove potrai con lo sguardo verso l’orizzonte e ammirare le curve del Vesuvio che cinge in un abbraccio la città. Ma è anche una delle zone della movida napoletana che va avanti dal tramonto all’alba, tra aperitivi, ristoranti in cui potrai assaporare l’ottima cucina di pesce fresco, o locali in cui ballare fino sia all’aperto che al chiuso.
Praticamente perfetto in tutte le stagioni!
CAPODIMONTE E SAN CARLO ALL’ARENA
Indipendentemente dalle bellezze e dalle potenzialità, Capodimonte resta ancora un quartiere poco battuto dai percorsi turistici tradizionali e conserva una forte connotazione rurale. Il quartiere, nato nel ‘500, nonostante sia dislocato in una posizione un po’ isolata rispetto al centro di Napoli, è conosciuto e rinomato in tutto il mondo per la sua Reggia, custode della collezione Farnese (opere di Raffaello, Tiziano, Parmigianino, Bruegel il Vecchio, El Greco, Ludovico Carracci, Guido Reni), il meraviglioso Bosco che la circonda (del ‘700) e per la pregiatissima produzione di manufatti in porcellana (la sua tradizione si tramanda da Federico I).
Non tutti sanno, però, che salendo dalla Sanità e percorrendo la “Salita Moiariello” oltre a poter approfittare di una vista mozzafiato sulla città ci si imbatte nell’ Osservatorio Astronomico di Napoli voluto da Gioacchino Murat che oggi ancora gode di moltissima fama in ambito scientifico!
Discendendo da Capodimonte verso il centro storico, invece, si attraversa il quartiere di San Carlo all’Arena, dove percorrendo la via Foria ci si imbatte nell’Orto Botanico di Napoli, una chicca sia per una visita che per una passeggiata nel verde, o una delle chiese monumentali di Napoli, conosciuta come il “Pantheon di Napoli”, per giungere alla chiesa di Sant’Eframo Vecchio e piazza Carlo III dove sarà impossibile non notare uno dei più grandi edifici monumentali settecenteschi d’Europa ed ancora oggi incompleto Real Albergo dei Poveri.
Qui ha avuto i natali nel 1873 Enrico Caruso, considerato uno dei più grandi tenori mai esistiti e conosciuto in tutto il mondo, come ricorda una targa a lui dedicata in via Santi Giovanni e Paolo n. 7 nei pressi di piazzetta Ottocalli.
VOMERO E ARENELLA
Il quartiere Vomero nacque nella seconda metà dell’800 (a seguito della bonifica successiva all’epidemia di colera del 1884), dalla fusione di 3 antichi villaggi: Vomero, Case Puntellate e Antignano. Oggi, insieme a Chiaia, è considerato uno dei quartieri residenziali e commerciali di Napoli.
Il Vomero è un quartiere relativamente recente che vanta alcuni tesori ancora non conosciuti al vasto pubblico, se si escludono gli spettacolari Museo e la Certosa di San Martino, Castel Sant’Elmo e la Villa Floridiana con lo storico Museo della Ceramica Duca di Martina. Se hai un pò di tempo vale una passeggiata per le belle vie pedonali dello shopping e per suoi antichi borghi ormai inglobati nel tessuto urbano cittadino ma che, tuttavia, in alcuni angoli conservano in qualche modo usi e caratteristiche quasi agresti.
La sua particolarità sta proprio nella contrapposizione tra le strade principali, ampie ed alberate che oggi sono in gran parte isole pedonali dello shopping (passeggiando potrai scorgere le antiche ville e residenze nobiliari) e gli antichi sentieri in forte pendenza (i cavoni, le calate, i gradoni, torrioni etc.) un tempo tutt’altro che agevoli ma che oggi gradevoli da percorrere e conservano la memoria di percorsi che collegavano le antiche aree abitate o fungevano da canali di scolo per le acque piovane.
POSILLIPO
La collina di Posillipo è una delle zone più incantevoli e prestigiose della città. Le ville ed edifici sontuosi ed eleganti celati tra gli alberi, le discese a mare, i costoni a strapiombo sull'acqua, i panorami mozzafiato… è una meta irrinunciabile anche solo per una passeggiata!
Un indizio delle sensazioni che Posillipo trasmette è nascosto già nel significato del suo nome "luogo dove cessano gli affanni".
Si tratta di un quartiere in gran parte residenziale da sempre sede di residenze nobiliari di rappresentanza e di sogno (dal casino del principe della Roccella, alla villa del duca di Vietri, palazzo Donn’Anna – palcoscenico per secoli e secoli dell’immaginazione tra gli altri di Matilde Serao e Raffaele La Capria – e ancor prima, molti secoli prima, “Pausilypon” dal nome della villa - del I sec. a.C.- del patrizio Publio Vedio Pollione, Mario, Silla, Crasso, Pompeo, Cesare, Bruto, Lucullo, Cicerone fecero a gara per conquistare un angolo del paradiso proprio qui.
Virgilio qui compose le sue Georgiche.
Posillipo rappresenta ancora oggi un sogno per molti napoletani.
È il quartiere in cui perdersi tra la vista di un tramonto infuocato nel Parco Virgiliano al termine di una perfetta giornata al mare ed una visita culturale in barca o kayak per ammirare i reperti archeologici sommersi o la riserva naturale del parco della Gaiola o discendere fino al borgo di Marechiaro per ammirare la storica “’A Fenestella” e rilassarsi in un piccolo borgo di pescatori inglobato dalla città che conserva i propri tratti e le proprie tradizioni.
FUORIGROTTA – BAGNOLI
Un cenno a parte meritano:
Bagnoli, zona periferica e porta della città verso i Campi Flegrei che conduce verso Pozzuoli, eredita il proprio nome dalla fonte termale Balneolum. La sorgente antica che si riteneva avesse doti curative quasi miracolose fu riscoperta quasi per caso nel 1865 nel corso di lavori di dissodamento e dette splendore e floridità a questa zona con l’insediamento di uno stabilimento termale.
Purtroppo la Legge per il Risanamento industriale di Napoli nel 1904 spazzò via tutto lo splendore per lasciar spazio ad un mostro, artefice di un disastro ecologico da cui soltanto adesso il quartiere si sta riprendendo: l’Ilva (o Italsider), oggi dismessa ed abbandonata.
Sulla strada che conduce a Bagnoli da Posillipo è possibile ammirare uno splendido panorama soprattutto al tramonto e trascorrere la notte in bellissimi locali e ristoranti terrazzati sul mare. Oltre ad offrire scorci davvero suggestivi per gli appassionati di fotografia, Bagnoli è oggi sede di progetti davvero ragguardevoli:
· Città della Scienza
· Pontile di Bagnoli
· Arenile
Fuorigrotta: come conseguenza ai piani di industrializzazione di Bagnoli, il Comune nel 1913 concesse i terreni per la costruzione di un nuovo quartiere da cui nacque Fuorigrotta, oggi sede di:
· Mostra d’Oltremare
· Stadio San Paolo
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