Siamo in estate...è vero! Ma venire a Napoli e non assaporare i dolci e le specialità della cucina partenopea sarebbe davvero un peccato!
Ecco perchè questa volta ho deciso di portarvi a conoscere alcune delle pasticcerie e dei forni più antichi della città e, mentre vi racconto alcune curiosità che le riguardano (ognuna di loro ha una storia da raccontare), avrò così la scusa perfetta per fare una scorpacciata di alcuni dei miei dolci preferiti senza sentirmi in colpa! Sono pronta a farvi venire l'acquolina :-)
PASTICCERIA SCATURCHIO
La storia di Scaturchio, la famosa pasticceria napoletana, che si trova in Piazza San Domenico Maggiore, risale a un secolo fa! Questo laboratorio ha una lunghissima tradizione, iniziata quando una famiglia calabrese, gli Scaturchio per l'appunto, giunsero nella città partenopea. Oggi è tra le pasticcerie più famose di Napoli.
Il primo laboratorio della pasticceria napoletana si trovava nella zona della Pignasecca ed era gestito da uno dei tre fratelli, Pasquale. Gli altri due, Giovanni e Francesco, decisero di aprire un piccolo negozio in Via Toledo che, all’epoca, era ritenuto il salotto della città.
L’arrivo in Piazza San Domenico Maggiore, luogo dove tutt’oggi si trova la pasticceria Scaturchio, si deve a alla separazione dei due fratelli Giovanni e Francesco che decisero di prendere due strade diverse, si dice infatti, che Francesco fosse un amante della donne e preferì che fosse il fratello a guidare le redini dell’azienda di famiglia. Nel 1905 il laboratorio si trasferì nella splendida piazza del centro storico cittadino.
Questa pasticceria è conosciuta tra i napoletani soprattutto per un dolce, che potrete assaporare SOLTANTO qui! Vi racconto la sua storia romantica :-)
Il Ministeriale, è un medaglione di cioccolato fondente con all’interno un dolcissimo liquore a crema ricoperto di ricotta, frutta e nocciola inventato negli anni ’20 da Francesco Scaturchio per conquistare una ragazza di cui si era innamorato.
Il nome decisamente inusuale per un dolce, è tutto merito della snella burocrazia italiana. Visto il grande successo che ottenne il dolce, Francesco decise di presentarlo alla Casa Reale. Per farlo dovette superare lunghe trafile burocratiche saltando di ministero in ministero, per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie. Così, un giorno, Francesco Scaturchio sbottò: «Ma questo è un affare ministeriale». Questo dolce farcito è una vera esplosione di sapori e aromi, dal gusto deciso e delicato al medesimo momento!
ANTICO FORNO ATTANASIO
Inaugurato nel 1930 da Vincenzo Attanasio e da Carmela Fabbrocino, l’antico forno di sfogliatelle ne produce a centinaia ogni giorno, seguendo sempre la stessa ricetta che qui viene custodita gelosamente da tre generazioni. Attanasio è amatissimo dai cittadini e dai viaggiatori di tutto il mondo! Si trova a pochi passi dalla Stazione Centrale di piazza Garibaldi e dalla nostra Residenza N'Art Suites, quindi io approfitto molto spesso di una pausa per sorprendere i nostri ospiti e regalare loro un assaggio di una delle migliori sfogliatelle di Napoli!
LA BOTTEGA di PINTAURO
Collocata proprio al centro di Via Toledo a Napoli è stata per decenni il regno indiscusso delle sfogliatelle! La sua celebrità lo ha reso protagonista di vari detti napoletani (negativi per l'invidia che suscitava la sua bravura nella produzione delle deliziose sfogliate calde) come ad esempio: S"e fruscia Pintauro, d’e sfugliatelle jute ‘acìto" e l’altro, "Tene ‘a folla Pintauro". Il primo si usa per dileggiare una persona che si vanta a sproposito, e letteralmente significa: Pintauro si vanta delle sue sfogliatelle inacidite; il secondo invece ricorre, talvolta per fare dell’ironia, quando un esercizio commerciale è pieno come un uovo o persino quando qualcuno è molto corteggiato. Il significato letterale qui è chiaro: Pintauro è affollatissimo. Infatti lo era e lo è tutt'oggi!
A Pasquale Pintauro, taverniere dei primi dell’800, si attribuisce non la creazione del celeberrimo dolce napoletano, ma la sua rielaborazione e la sua commercializzazione per il grande pubblico: fu lui che, sopraffatto dal successo delle sfogliatelle che aveva cominciato a vendere nella sua osteria, trasformò il locale in pasticceria dedita a produrle a getto continuo! Ma da dove proveniva quel dolce ???A quanto si dice, la sua ricetta era segretissima, quasi certamente rinchiusa tra le mura protettive di un convento di clausura, venuta fuori dalle mani di una suora. Pintauro partì dalla ricetta di un dolce allora conosciuto come “santarosa’’. Molte sono le supposizioni sulla scoperta della ricetta e, Pintauro, comunque sia venuto in possesso della ricetta si dimostrò non meno creativo della suora, pur non essendo del mestiere.
Eliminò crema pasticciera e amarena e appiattì la forma a cappuccio di monaco, dando vita alla “frolla”, dal tipo di pasta utilizzata.
Creò la “riccia”, la regina delle sfogliatelle, triangolare a forma di conchiglia. Croccante, e friabile allo stesso tempo, è formata da pasta sfoglia stratificata in maniera molto fitta.
POPPELLA
Lo storico marchio Poppella nasce a Napoli, nel lontano 1920, dalla fusione di due nomi: Papele (Raffaele) e Puppinella (Giuseppina), moglie e marito che, proprio in quegli anni, avevano iniziato l’attività di panificatori nel popolare Rione Sanità.
Nel 2015 grazie all’intuizione di Ciro di realizzare un dolce che potesse essere buono, semplice e, al tempo stesso, economico Poppella ha però fatto un salto di qualità ulteriore! Nasce così il “fiocco di neve”, il dolce alla crema ricoperto di zucchero a velo che fa impazzire tutti i palati. Oggi oltre al classico, potrete avere la fortuna di gustarlo al pistacchio e al cioccolato. Una delizia moderna da provare assolutamente se siete in zona !!!
BELLAVIA
Nel 1925 Antonio Bellavia si trasferì da Palermo a Napoli portando con sé gli odori, i colori e i sapori della bella Sicilia.
Partito da Port'Alba, con l’aiuto del primogenito Vincenzo e del secondo Giuseppe, l’azienda si amplia, aprendo un nuovo punto vendita al Vomero ed al Rione Alto, zona collinare della città. La bontà delle materie prime ha fatto si che Bellavia potesse aprire moltissime sedi in tutta la città!
Entrando in uno qualsiasi dei punti vendita sarete accolti e avvolti dal festoso incontro delle specialità siciliane con quelle napoletane. Non c'è altro da aggiungere per convincervi a fare un salto e provare le loro specialità!
MIGNONE
A Piazza Cavour, nel cuore del centro storico di Napoli, a due passi dal Museo Archeologico Nazionale, c’è la pasticceria di Ugo Mignone, famosa per la cura con cui sceglie le materie prime e l’attaccamento alle radici della tradizione pasticciera napoletana. Torte, biscotti, cioccolato, piccola pasticceria, le tradizionali paste della domenica, le cold cakes e ... la Pastiera Arimei aromatizzata al passito Giardini Arimei di Ischia.
CARRATURO
La Pasticceria Carraturo nasce a Porta Capuana nel 1837 da da Pietro Carraturo proprio a pochissimi passi del nostro N'Art Suites (siamo o non siamo in una posizione strategicamente golosa? :-) . La leggenda narra che sia passato davanti al suo pezzo di terra un carro che trasportava della legna, diretto a una pasticceria di Napoli. Il carro andò a finire con una ruota in un fosso e si ribaltò, Pietro aiutò il carrettiere e questi, come ricompensa, gli diede la possibilità di recarsi una volta a settimana con lui a Napoli dove avrebbe imparato il mestiere di pasticciere in un forno.
Così è stato e nel 1837 ha aperto la pasticceria che, originariamente, si trovava sotto l’arco di Porta Capuana ed è stata lì fino al 1904. Quell’anno furono abbattuti i palazzi che si trovavano a destra e a sinistra dell’arco, e la pasticceria fu trasferita nella sede attuale.
Sembra che Pietro Carraturo sia stato il primo, o tra i primi, a realizzare la versione frolla della sfogliatella per le persone senza denti (all'epoca non esistevano le dentiere!) Come si dice, se vuoi emergere devi scegliere una nicchia di mercato e soddisfarla al meglio!
Io ho fatto del mio meglio per raccontarvi di loro e delle loro delizie, adesso tocca a voi fargli visita e provarle!!
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